A venti anni esatti dalla strage di
Capaci in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni
Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i
tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco
Dicillo, Antonio Montanaro,voglio ricordare
un maestro ma anche un amico dotato di eccezionale ironia e grande
intelligenza.
Anche Robert S. Mueller attuale
direttore del Federal Bureau of Investigation (FBI) lo scorso 18
maggio, giorno del compleanno dello stesso Falcone, ha ricordato la
figura del magistrato.
Robert S. Mueller, in
omaggio a Falcone, ha osservato, che la "Long before
'globalizzazione' è diventata parte del nostro vernacolo, il giudice
Falcone ha riconosciuto che nessun dipartimento o paese può
combattere il crimine solo. Ha fatto di tutto per coltivare forti
relazioni, le amicizie con i partner qui negli Stati Uniti e in tutto
il mondo ".
Capaci,
23 maggio 1992, ore 17.58. Fu quella una strage annunciata,
una strage che a sua volta annunciava un’altra strage. Infatti solo
un mese più tardi Paolo Borsellino disse: «So che è già arrivato
l’esplosivo destinato a me».
Dopo 57 giorni, il 19 luglio
1992, ore 16.58, in via D’Amelio, una Fiat 126 imbottita
di tritolo esplodeva uccidendo Paolo Borsellino e
cinque uomini della scorta: Agostino Catalano,
Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli,
Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Nella scuola dell'FBI di Quantico ci sono due busti.
Uno dedicato al terzo presidente degli Stati Uniti d'America Thomas
Jefferson, l'altro è dedicato a un italiano, Giovanni Falcone. Il
busto di Falcone è lì dal 1994, voluto da Louis Freeh,
collaboratore e amico di Giovanni, che insieme condusse l'indagine
"Pizza Connection". Indagine che, nel 1987, in seguito
all'accertamento del traffico di cocaina tra USA e Italia e a un
fiume di denaro depositato in Svizzera, portò all'arresto di 32
persone e alla condanna a 45 anni di reclusione del boss Gaetano
Badalamenti.
Alla scuola dell'FBI vollero il busto di Giovanni
Falcone perchè "è la più alta rappresentazione della
Giustizia e dello Stato". A vent'anni dalla strage di Capaci,
proprio a Quantico si ricorda la figura del giudice che insieme a
Paolo Borsellino e al pool antimafia di Antonino Caponnetto portò a
termine il maxi-processo a Cosa Nostra.
COSA E' RIMASTO DEGLI INSEGNAMENTI DI FALCONE E
BORSELLINO..?
Una delle offese più sanguinose che si possono infliggere alla
memoria di Giovanni è quella di immaginare, dopo
la sua morte, che cosa avrebbe fatto o detto. Eppure questo estremo
oltraggio è stato per vent’anni lo sport preferito di molti
politici e commentatori, che hanno tentato di usare la sua salma come
arma contundente per colpire i magistrati antimafia vivi.
Vi hanno divisi sui processi politici e
Vi siete scontrati su come fare le indagini. Vi siete contesi
l'eredità di Falcone. Inchiesta dopo inchiesta, Vi siete combattuti
su tutto. Su Andreotti. Sui pentiti. Sulla caccia a Provenzano. Sulle
"talpe" infilate nelle Vostre stanze. Prima avete
scatenato violentissime guerre in nome dell'antimafia e poi la Vostra
antimafia l'avete divorata.
Quasi venticinque anni dopo è finita
per sempre la storia del pool di Palermo. L'hanno sepolto gli antichi
rancori, l'hanno sbranato tribù giudiziarie in perenne sfida. E
ormai, di quell'idea e di quella struttura investigativa nata in un
piccolo bunker del Palazzo di Giustizia mentre i mafiosi
spadroneggiavano per la città, sono rimaste solo macerie.
Resti di pool sui quali camminate
giudici, che Vi azzannate, che Vi fate a pezzi. Siete giudici
cannibali Voi di Palermo. Rappresentato dagli stessi abitanti del
Palazzo di Giustizia come uno dei tanti conflitti originati da due
"scuole di pensiero", il caso Palermo in realtà questa
volta è il segno di un'avventura al suo epilogo: la conclusione di
una stagione italiana nella lotta a Cosa Nostra.
Quelle di Palermo non sono soltanto
dispute - come era accaduto anche più volte in passato - di natura
tecnico giuridica o divergenze sul vaglio delle contiguità fra mafia
e politica. È tutto più evidente e doloroso: è lo spegnimento,
l'estinzione di un'esperienza che ha marcato un quarto di secolo.
È implosa la procura della Repubblica di Palermo. Dietro le polemiche, le risse, le comunicazioni a mezzo stampa per precisare pubblicamente "la linea dell'ufficio", c'è una devastazione mai conosciuta prima. Neanche ai tempi dei veleni e dei magistrati eccellenti sospettati di collusione. Gli effetti di questo disastro sono già visibili. Investigazioni rallentate. Processi pasticciati. Deleghe d'indagine sospese. Sostituti che nascondono carte ad altri sostituti, che non si salutano più, che dichiarano apertamente "il proprio odio" nei confronti di altri magistrati. Colleghi della porta accanto, blindati come loro, prigionieri delle stesse scorte e delle stesse paure.
È implosa la procura della Repubblica di Palermo. Dietro le polemiche, le risse, le comunicazioni a mezzo stampa per precisare pubblicamente "la linea dell'ufficio", c'è una devastazione mai conosciuta prima. Neanche ai tempi dei veleni e dei magistrati eccellenti sospettati di collusione. Gli effetti di questo disastro sono già visibili. Investigazioni rallentate. Processi pasticciati. Deleghe d'indagine sospese. Sostituti che nascondono carte ad altri sostituti, che non si salutano più, che dichiarano apertamente "il proprio odio" nei confronti di altri magistrati. Colleghi della porta accanto, blindati come loro, prigionieri delle stesse scorte e delle stesse paure.
Un pool pieno di nemici. Una parte
accusa l'altra di "massimalismo" nelle investigazioni di
mafia,
L'altra parte accusa di avere creato
un "centro di potere" nella direzione distrettuale, con
indagini affidate a pochi. Di avere impedito la "circolarità"
delle informazioni, mantenuto un "basso profilo"
investigativo, concentrato energie quasi soltanto sul versante
militare di Cosa Nostra. Trascurando la mafia economica e politica.
Guardatevi intorno, state uniti. le
mafie sono come gli alieni; sono tra noi, simili a noi, parlano come
noi, si muovono come noi, sono dentro di noi.
MUOVONO LA NOSTRA MENTE
DIFFIDATE
Il sistema economico
vigente è stato concepito sin dall’inizio in modo da vincolare
saldamente ogni alieno mafioso ai diversi organismi statali
nazionali, in una sorta di rete vischiosa rappresentata dalle
strutture o convenzioni sociali.
Anche la struttura statale con tutti i suoi
farraginosi meccanismi di spreco, privilegi, rappresentanza e
mantenimento dei quali il “finanziamento dei partiti politici” –
immorale e anticostituzionale essendo stato abolito con un referendum
popolare – è un tipico esempio.
Basta raccogliere gli innumerevoli elementi
significativi disponibili attraverso i mass media e correlarli tra
loro per dedurre che l’attuale sistema economico-finanziario
mondiale – al pari di un volano senza più energia – sta perdendo
sempre più velocità e tra non molto collasserà del tutto;
Il panorama geosociopolitico e la geografia del
crimine organizzato sono cambiati profondamente, ma le istituzioni
finanziarie continuano ad essere un elemento centrale della vita
delle mafie, come aveva capito Giovanni.
L'unica differenza sta nell'ampiezza del fenomeno: due anni fa il direttore dell'ufficio dell'Onu che combatte il crimine organizzato ha dichiarato che elementi importanti del sistema bancario mondiale sono sopravvissuti alla crisi del 2008 perché hanno accettato la liquidità generata dal crimine organizzato: 352 miliardi di dollari frutto del commercio della droga sono entrati nel sistema finanziario legale nel giro di poco tempo.L'intreccio tra sistema bancario, criminalità organizzata e apparati statali è la caratteristica del nostro tempo.
L'unica differenza sta nell'ampiezza del fenomeno: due anni fa il direttore dell'ufficio dell'Onu che combatte il crimine organizzato ha dichiarato che elementi importanti del sistema bancario mondiale sono sopravvissuti alla crisi del 2008 perché hanno accettato la liquidità generata dal crimine organizzato: 352 miliardi di dollari frutto del commercio della droga sono entrati nel sistema finanziario legale nel giro di poco tempo.L'intreccio tra sistema bancario, criminalità organizzata e apparati statali è la caratteristica del nostro tempo.
COSA SI PUO' FARE OGGI?
Una lezione di Giovanni ignorata spesso, ma ancora
attuale è:
La debolezza , la corruzzione e l'inefficienza delle
istituzioni democratiche permette alle mafie di diventare autorità
alternative nei territori tradizionali, di espandersi in altri (come
il nord Italia) e partecipare con successo a complessi traffici
transoceanici.
“LA MAFIA SI PUO' BATTERE”
Ma questa battaglia non può essere condotta solo da
uno sparuto gruppo di magistrati.
Voi siete persone splendide, uomini coraggiosi,
magistrati audaci rimanete uniti, superate le Vostre divergenze
comunicate tra Voi,imparate a discernere la verità.
Le scienze e neuroscienze sono molto avanzate su
questo argomento Vi possono dare un grande aiuto.
Ma siate anche umili...
Per il bene dei nostri figli...per il bene del
nostro paese è sempre bello imparare..
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