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lunedì 11 giugno 2012

LE ORIGINI DELLA CRIMINOLOGIA MODERNA

Parte prima
MITI E RELIGIONI
- Il delitto risiede nella cultura dell’uomo fin dagli albori
- Dei olimpici → Zeus e Chrono
- Bibbia → Caino e Abele
- Spesso la pena del delitto era religiosa e il sacerdote era il giudice
- Il crimine veniva infatti considerato anche contro la divinità 
FILOSOFIA GRECA
- Platone kalòs kaì agathòs
- Aristotele Sillogismo fisiognomico: intuizione dell’indole dell’individuo a partire dal volto

MEDIOEVO
- Delitto spiegato su basi astrologiche

RINASCIMENTO
- Ritorno alla fisionomia della tradizione greca
- La malvagità è individuabile, si manifesta nell’aspetto dell’individuo

CINQUECENTO E SEICENTO
- Sviluppo del fenomeno della stregoneria
- Non viene visto solo come crimine religioso (apostasia), ma anche come crimine di ribellione contro la società
- Vengono redatti veri e propri trattati criminologici rudimentali (Malleus Maleficarum)

ILLUMINISMO
- Nascita dei primi codici normativi moderni
- Prime pene proporzionali alla gravità del crimine
- Nascita del carcere moderno: da luogo dove si aspettava la pena, a luogo dove si sconta la pena
- Nascita dei primi organi di polizia
- Nascita delle prime statistiche giudiziarie

Thomas Hobbes:
- Separazione tra peccatum e crimen 
                                   Cesare Beccaria: 

- “Dei delitti e delle pene” → manifesto della nuova politica criminale
- Si ispira alla filosofia utilitaristica: ogni uomo è dotato di libero arbitrio e tende a scegliere condotte che gli procurano piacere e ad evitare azioni che procurano dolore
- Condanna la pena di morte 



John Howard: 
 - Quacchero
- Compie un tour in giro per l’Europa per studiare le varie organizzazioni carcerarie
- Dopo 4 anni pubblica “The State of the Prisons”, in cui segna accuratamente le caratteristiche statistiche di tutte le prigioni che ha visitato
- Sostiene un’idea di detenzione più umana, basata sulla redenzione sociale e spirituale del condannato 
Jeremy Bentham: 
- Principale teorico della filosofia utilitaristica
- Progetta il Panopticon, una struttura carceraria ideale in cui i condannati sono disposti circolarmente attorno ad una torre e possono essere sorvegliati costantemente a loro insaputa
- Il suo fine è quello di creare un sistema carcerario efficiente, economico e rigoroso
- La disciplina sociale si ottiene attraverso il controllo, anche delle guardie
- Il Panopticon non fu mai realizzato, ma influenzò notevolmente l’architettura carceraria degli anni successivi 




OTTOCENTO
- Nonostante la riforma carceraria del Settecento, la criminalità assume i connotati di una vera e propria emergenza, soprattutto nelle grandi città
- Le carceri falliscono nella lotta alla recidiva: divengono quasi scuole di crimine

POSITIVISMO
- Superiorità dell’uomo di scienza come vero operatore sociale
- Analisi sociale e criminale → prime vere scienze sociologiche
- Autonomia della psichiatria
- Crollo della filosofia utilitaristica
- Affermazione della medicina legale
- Lamarck e Darwin rivoluzionano l’idea biologica dell’uomo →determinismo biologico del comportamento umano
- Contestazione del libero arbitrio (tipico della “scuola classica di diritto penale”) 

Cesare Lombroso:
- 1835 – 1909
 - Psichiatra e medico legale proveniente da un’agiata famiglia ebrea veronese
- Tipica formazione positivista: subisce influenze dal positivismo italiano e francese, dal materialismo tedesco e dall’evoluzionismo inglese
- Esperienza da ufficiale medico nella battaglia contro il brigantaggio
- Durante l’autopsia del cadavere di un folle (tale Vilella), scopre, al posto della normale cresta occipitale, una strana depressione, che chiama fossa mediana occipitale, riscontrata anche nelle scimmie inferiori
- Da qui trae l’intuizione riguardo ad una possibile natura atavica del crimine: il criminale per lui è un individuo che presenta anomalie tipiche delle fasi più ancestrali dello sviluppo umano.
- Nel 1876 pubblica la prima edizione de “L’uomo delinquente”, col quale crea la dottrina dell’antropologia criminale, che ha inizialmente un grande successo.
- Nelle successive edizioni, Lombroso attenua le sue posizioni iniziali aprendosi anche ai fattori sociali e ambientali, ma non supera mai il determinismo biologico che lo contraddistingue ( concetto di “delinquente nato” → negazione del libero arbitrio)  - Arriva a distinguere 5 tipi di delinquente: pazzo, epilettico, d’impeto, di passione, d’occasione.
- Stila anche una cartografia dei criminali.
- Negli anni Lombroso ha subito numerose critiche, spesso espresse senza tener conto del contesto storico (Italia post-unitaria) e culturale (positivismo) in cui lui operava.
- I suo limiti più grandi sono stati l’approssimazione, la mancanza di rigore metodologico e l’interpretazione fortemente deterministica dei fenomeni sociali.
- Il suo lavoro, in realtà, anche se costellato da teorie oggi inaccettabili, ha avuto un grande valore progressista per il suo tempo
- Lombroso può essere definito “un grande agitatore d’idee” (Fornari, 1986).
NOVECENTO
- Dopo la morte di Lombroso e la Grande Guerra, l’antropologia criminale ha subito una brusca battuta d’arresto per vari motivi:
a) Opposizione della Chiesa (padre Agostino Gemelli →“I funerali di un uomo e della sua dottrina”)
b) Aspetti politici (socialismo militante di Lombroso)
c) Scarsa sistematicità
d) Scarsa fiducia nelle scienze empiriche
Enrico Ferri:
 - Avvocato, primo tra i discepoli di Lombroso
- Forte sostenitore del metodo sperimentale per lo studio della criminalità

- Sviluppatore della sociologia criminale: il crimine è visto come un fenomeno biosociologico

- Legge della saturazione criminale: il livello di delinquenza in un paese è determinato dai fattori sociali e dai loro mutamenti

- Ferri intendeva la criminologia come una scienza sintetica, formata cioè dall’antropologia criminale e dalla sociologia criminale 


Benigno Di Tullio:
- Medico psichiatra con lunga esperienza lavorativa nelle carceri
- Esponente più prestigioso della criminologia italiana tra gli anni ’30 e ’60


- Cofondatore della Società Internazionale di Criminologia, dell’Ente Nazionale per la Protezione Morale del Fanciullo e del Tribunale Minorile in Italia
- Sviluppa la teoria della costellazione eziologica: la devianza è un prodotto derivante da più fattori casuali (predisponenti, preparanti e scatenanti) → delinquente costituzionale.
- Col passare del tempo Di Tullio supera ogni biodeterminismo e giunge sempre più ad un approccio multifattoriale.








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