MITI
E RELIGIONI
- Il delitto risiede nella cultura dell’uomo fin
dagli albori
- Dei olimpici → Zeus e Chrono
- Bibbia → Caino e Abele
- Spesso la pena del delitto era religiosa
e il sacerdote era il giudice
-
Il
crimine veniva infatti considerato anche contro la divinità
FILOSOFIA
GRECA
- Platone → kalòs kaì
agathòs
-
Aristotele →
Sillogismo fisiognomico: intuizione dell’indole
dell’individuo a partire dal volto
MEDIOEVO
-
Delitto
spiegato su basi astrologiche
RINASCIMENTO
- Ritorno alla fisionomia della tradizione
greca
-
La
malvagità è individuabile, si manifesta nell’aspetto dell’individuo
CINQUECENTO
E SEICENTO
- Sviluppo del fenomeno della stregoneria
- Non viene visto solo come crimine
religioso (apostasia), ma anche come crimine di ribellione
contro la società
-
Vengono
redatti veri e propri trattati criminologici rudimentali (Malleus
Maleficarum)
ILLUMINISMO
- Nascita dei primi codici normativi moderni
-
Prime
pene proporzionali alla gravità del crimine
- Nascita del carcere moderno: da
luogo dove si aspettava la pena, a luogo dove si sconta la
pena
- Nascita dei primi organi di polizia
-
Nascita
delle prime statistiche giudiziarie
Thomas
Hobbes:
-
Separazione
tra peccatum e crimen
Cesare
Beccaria:
- “Dei delitti e delle pene” → manifesto della
nuova politica criminale
- Si ispira alla filosofia utilitaristica:
ogni uomo è dotato di libero arbitrio e tende a scegliere condotte che gli procurano
piacere e ad evitare azioni che procurano dolore
-
Condanna
la pena di morte
- Compie un tour in giro per
l’Europa per studiare le varie organizzazioni carcerarie
- Dopo 4 anni pubblica “The State of
the Prisons”, in cui segna accuratamente le caratteristiche statistiche
di tutte le prigioni che ha visitato
-
Sostiene
un’idea di detenzione più umana, basata sulla redenzione sociale e
spirituale del condannato
Jeremy
Bentham:
- Principale teorico della filosofia
utilitaristica
- Progetta il Panopticon, una
struttura carceraria ideale in cui i condannati sono disposti circolarmente attorno
ad una torre e possono essere sorvegliati costantemente a loro insaputa
- Il suo fine è quello di creare un sistema
carcerario efficiente, economico e rigoroso
- La disciplina sociale si ottiene attraverso
il controllo, anche delle guardie
-
Il
Panopticon non fu mai realizzato, ma influenzò notevolmente
l’architettura carceraria degli anni successivi
OTTOCENTO
- Nonostante la riforma carceraria del
Settecento, la criminalità assume i connotati di una vera e propria emergenza,
soprattutto nelle grandi città
-
Le
carceri falliscono nella lotta alla recidiva: divengono quasi scuole di
crimine
POSITIVISMO
- Superiorità dell’uomo di scienza come
vero operatore sociale
- Analisi sociale e criminale → prime vere scienze
sociologiche
- Autonomia della psichiatria
- Crollo della filosofia utilitaristica
- Affermazione della medicina legale
- Lamarck e Darwin rivoluzionano
l’idea biologica dell’uomo →determinismo biologico del comportamento
umano
-
Contestazione
del libero arbitrio (tipico della “scuola classica di diritto penale”)
Cesare
Lombroso:
- 1835 – 1909
- Tipica formazione positivista:
subisce influenze dal positivismo italiano e francese, dal materialismo
tedesco e dall’evoluzionismo inglese
- Esperienza da ufficiale medico nella battaglia
contro il brigantaggio
- Durante l’autopsia del cadavere di
un folle (tale Vilella), scopre, al posto della normale cresta occipitale,
una strana depressione, che chiama fossa mediana occipitale,
riscontrata anche nelle scimmie inferiori
- Da qui trae l’intuizione riguardo ad una
possibile natura atavica del crimine: il criminale per lui è un
individuo che presenta anomalie tipiche delle fasi più ancestrali dello
sviluppo umano.
- Nel 1876 pubblica la prima edizione de “L’uomo
delinquente”, col quale crea la dottrina dell’antropologia
criminale, che ha inizialmente un grande successo.
-
Nelle
successive edizioni, Lombroso attenua le sue posizioni iniziali aprendosi
anche ai fattori sociali e ambientali, ma non supera mai il determinismo
biologico che lo contraddistingue ( concetto di “delinquente nato” →
negazione del libero arbitrio) - Arriva a distinguere 5 tipi di
delinquente: pazzo, epilettico, d’impeto, di
passione, d’occasione.
- Stila anche una cartografia dei
criminali.
- Negli anni Lombroso ha subito numerose
critiche, spesso espresse senza tener conto del contesto storico (Italia
post-unitaria) e culturale (positivismo) in cui lui operava.
- I suo limiti più grandi sono stati
l’approssimazione, la mancanza di rigore metodologico e l’interpretazione
fortemente deterministica dei fenomeni sociali.
- Il suo lavoro, in realtà, anche se
costellato da teorie oggi inaccettabili, ha avuto un grande valore
progressista per il suo tempo
-
Lombroso
può essere definito “un grande agitatore d’idee” (Fornari, 1986).
NOVECENTO
- Dopo la morte di Lombroso e la Grande
Guerra, l’antropologia criminale ha subito una brusca battuta d’arresto per
vari motivi:
a) Opposizione della Chiesa (padre
Agostino Gemelli →“I funerali di un uomo e della sua dottrina”)
b) Aspetti politici (socialismo
militante di Lombroso)
c) Scarsa sistematicità
d)
Scarsa fiducia nelle scienze empiriche
Enrico
Ferri:
- Forte sostenitore del metodo
sperimentale per lo studio della criminalità
- Sviluppatore della sociologia
criminale:
il crimine è visto come un fenomeno biosociologico
- Legge della saturazione criminale: il livello di
delinquenza in un paese è determinato dai fattori sociali e dai loro mutamenti
Benigno Di Tullio:
- Medico psichiatra con lunga
esperienza lavorativa nelle carceri
-
Esponente
più prestigioso della criminologia italiana tra gli anni ’30 e ’60
- Cofondatore della Società Internazionale
di Criminologia, dell’Ente Nazionale per la Protezione Morale del
Fanciullo e del Tribunale Minorile in Italia
- Sviluppa la teoria della costellazione
eziologica: la devianza è un prodotto derivante da più fattori
casuali (predisponenti, preparanti e scatenanti) → delinquente
costituzionale.
-
Col
passare del tempo Di Tullio supera ogni biodeterminismo e giunge sempre più ad
un approccio multifattoriale.
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