Livelli su cui agisce il bisogno di legittimazione:
a) Processo di selezione della vittima
b) Passaggio
all’atto
Desensibilizzazione e
depersonalizzazione:
- Spesso gli autori di reati violenti, per
compiere l’atto, necessitano di desensibilizzarsi nei confronti della
sofferenza della vittima.
- Questo processo alle volte consiste nel vedere la vittima più
come un oggetto che come una persona, arrivando, in certi casi, ad addirittura
negarne l’esistenza → Depersonalizzazione
Aggressioni contro gruppi
discriminati:
- Spesso le aggressioni contro i gruppi che
molte volte vengono discriminati (omosessuali, prostitute, neri, ecc) sono più
facili per l’attore poiché questi sente quasi di avere un alibi sociale per l’atto che sta per compiere
Crimini della folla:
- Alcuni crimini perpetrati dalle folle
inferocite (es: linciaggio) costituiscono un esempio di spontanea legittimazione collettiva
Reati condizionati:
- Crimini il cui esito finale è condizionato
fortemente dal comportamento assunto dalla vittima.
- Es: violenza carnale, rapina a mano armata,
estorsione,ecc)
Ipotesi del “mondo giusto”:
- Tendenza della società a ritenere che
viviamo comunque in un mondo dove ognuno riceve ciò che si merita.
- Secondo questa impostazione, molte persone
tendono a pensare che, in qualche modo, ogni vittima si sia meritata almeno in
parte ciò che l’è successo.
LEGITTIMAZIONE CULTURALE DELLA
VITTIMA
- In alcune culture certe vittime tendono ad
essere considerate come
“culturalmente legittime”
- Per esempio, alcuni ordinamenti giuridici
non considerano reato lo stupro della moglie da parte del marito
- Nelle bande minorili, la violenza in-group è
fortemente condannata, mentre quella out-group è addirittura incoraggiata
- Uccidere il nemico in guerra è considerato
legittimo
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