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martedì 19 novembre 2013

PROFILING: profilo criminale e profilo psicologico

La profilazione criminale, o definizione del profilo criminale (in inglese offender profiling, criminal profiling, criminal personality, profiling o criminal investigative analysis) è uno strumento comportamentale e investigativo che intende aiutare gli investigatori a profilare soggetti criminali totalmente o parzialmente sconosciuti.




La definizione dei profili criminali è stata portata alla conoscenza del grande pubblico dalle serie televisive quali Law & Order, Criminal Intent, Criminal Minds e dal film il silenzio degli innocenti.



Che cosa è la profilazione criminale o criminal profiling?

Probabilmente non è quello che uno pensa che sia, almeno non quello che si può avere imparato dai film e dai libri. Per i lettori e gli studenti che mi leggono, il criminal profiling è una disciplina che richiede un'attenta valutazione di prove fisiche, raccolte e opportunamente analizzate da un team di specialisti provenienti da diversi settori, al fine di ricostruire sistematicamente la scena del crimine, di sviluppare una strategia per facilitare la cattura del reo, e successivamente, di agevolare le fasi processuali.
Holmes e Holmes (2008) delineano i tre obiettivi principali della profilazione criminale:
  1. fornire alle forze dell'ordine una valutazione socio-psicologica del criminale;
  2. dare alle forze dell'ordine una «valutazione psicologica degli effetti personali trovati in possesso del delinquente»;
  3. fornire suggerimenti e strategie per gli interrogatori.
Nella criminologia moderna, la profilazione criminale è generalmente considerata la terza corrente della scienza investigativa:
  • la prima è lo studio degli indizi, di cui Scotland Yard fu pioniera nel XIX;
  • la seconda è lo studio del crimine stesso;
  • la terza è, appunto, lo studio della psiche del criminale.
Le evidenze empiriche a favore dell'efficacia della profilazione sono attualmente modeste. Ad oggi la giustificazione della sua utilità si basa soprattutto sul buon senso.

Il termine profiling

Il metodo della profilazione si basa sulla medesima attività d'indagine volta ad individuare la personalità, ovvero l'insieme dell'innato e dell'acquisito in una persona.

 La profilazione criminale è, nella sua accezione più ampia, un insieme di tecniche psicologiche volte a identificare l'autore di un reato sulla base della natura del reato stesso e delle sue modalità di esecuzione: vari aspetti del crimine commesso sono determinati da scelte che il criminale effettua prima, durante e dopo la commissione del reato, e queste ultime sono a loro volta connesse alla personalità del delinquente. Le tecniche di profilazione criminale aiutano gli investigatori ad analizzare le prove della scena del crimine, le vittime e le dichiarazioni dei testimoni con lo scopo di sviluppare una descrizione del delinquente.
Tali descrizioni possono includere tanto l'analisi di variabili psicologiche, quali schemi comportamentali e della personalità, quanto variabili demografiche quali età, etnia ed ubicazione geografica. Gli investigatori possono usare la profilazione come un mezzo per ridurre l'insieme degli indiziati, oppure per organizzare l'interrogatorio di un sospettato. Le informazioni raccolte con la profilazione sono unite ad altri particolari inerenti, alle prove fisiche e, infine, comparati alle tipologie note di personalità e di disturbi mentali per sviluppare una descrizione realistica e utilizzabile del criminale.

La profilazione psicologica può essere altresì descritta come un metodo di analisi di indiziati, composto da tecniche eterogenee, che cerca di identificare le caratteristiche mentali, emotive e personali di un soggetto (dalle azioni compiute o dalle tracce lasciate sulla scena del crimine).
Tecniche di profilazione criminale furono usate nelle indagini degli omicidi seriali commessi da Ted Bundy: grazie a queste il dottor Richard B.Jarvis, uno psichiatra con competenze di comportamenti criminali, predisse l'età di Bundy, la sua psicopatia sessuale e la sua intelligenza sopra la media.

Esistono diversi approcci al Profiling.

Per Douglas, Ressler, Burgess e Hartmann (1986) il profiling consiste nella identificazione delle principali caratteristiche di temperamento, comportamento e personalità di una persona basate sull’analisi delle peculiarità del crimine commesso.

Una definizione che si riferisce alla scena del crimine considera il profiling come un approccio della polizia investigativa volto a fornire la descrizione di un autore sconosciuto di un reato basandosi sulla valutazione del più piccolo dettaglio della scena stessa, della vittima e di ogni altro particolare rilevante (Copson 1995).



Burgess e Hazelwood (1995) pongono il profiling come una sottocategoria dell’analisi investigativa criminale destinato a determinare: le condizioni psicologiche dell’autore, l’analisi delle cause della morte e le strategie investigative più opportune.

Alcuni studiosi ritengono il profiling un tentativo di fornire alle agenzie investigative informazioni specifiche circa le caratteristiche dell’individuo che ha commesso un certo reato (Geberth, 1996).
Altri studiosi, invece, identificano nel profiling tre obiettivi fondamentali finalizzati a fornire informazioni:
  • una valutazione psicologica e sociale dell’autore della condotta,
  • una valutazione psicologica dei reperti rinvenuti in possesso dell’individuo sospetto e
  • una consulenza offerta agli investigatori sulle strategie di interrogatorio più efficaci (Holmes, 1996).

Canter viceversa (1999) riferisce il termine profiling a qualsiasi attività che possa essere utile ad inferire le caratteristiche dell’aggressore e del tipo di reato a partire da ogni informazione disponibile.
Un’altra definizione considera il profiling l’uso strategico delle informazioni raccolte in quantità massiccia dagli investigatori i quali, attraverso un’accurata attività di intelligence, valutano abilmente caratteristiche come razza, sesso, religione, orientamento sessuale, età e altri fattori, per prendere decisioni discrezionali nel corso delle indagini (Bumgarner, 2004).

venerdì 8 febbraio 2013

ASPETTI INTERNAZIONALI DELLA CRIMINOLOGIA

LA GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA


-   In senso lato è la maggiore integrazione tra i paesi e i popoli del mondo
determinata dall’abbattimento del costo dei trasporti e delle comunicazioni
-   In senso stretto è l’integrazione mondiale dei mercati con liberalizzazione della circolazione del capitale
-   La globalizzazione è uno dei motivi per cui la criminalità è ormai divenuta un
problema transnazionale
-   In più ci sono altri 2 motivi:
a)  La delinquenza economica si muove nell’alveo dell’economia ufficiale
b) La delocalizzazione consente alla criminalità organizzata di giovarsi di
paesi con legislazioni più tolleranti

IL RICICLAGGIO

-   I profitti delle attività illegali devono essere “ripuliti” in modo da poter fornire un motivo per la loro esistenza → Riciclaggio
-   Negli ultimi anni il riciclaggio ha subito un’enorme evoluzione, arrivando ad includere addirittura specialisti del settore (“colletti bianchi”)

assoldati appositamente
-   In tutte le forme di riciclaggio si ritrovano 4 fattori comuni:
a) Occultamento della vera proprietà
b) Cambiamento della forma del denaro
c)  Oscuramento delle tracce lasciate durante la pulitura d) Controllo costante sul denaro da riciclare
-   Si distinguono inoltre 3 fasi successive:
a) Collocamento materiale dei proventi del reato
 b) Lavaggio
c)  Integrazione dei proventi illegali con quelli legali

I canali del riciclaggio:

-   Si distinguono 2 principali canali di riciclaggio:
1)  Trasferimento di denaro nei paesi “off-shore”
2)  Hawala (trasferimento di fondi basato su parentele e legami interpersonali)

 ALTRI ASPETTI DELLA CRIMINALITA’ TRANSNAZIONALE

-   Dopo il crollo dell’Unione Sovietica e il conseguente smantellamento delle testate atomiche, si è venuto a creare un mercato nero di materie prime per la creazione di ordigni nucleari
-   Gli acquirenti spesso sono i paesi in via di sviluppo e le organizzazioni terroristiche

Traffico di armi convenzionali, chimiche e batteriologiche:

-   Anche questo traffico è nato dopo la disgregazione del blocco orientale (e le varie crisi derivate, ad esempio l’ex-Jugoslavia)
-   Sul mercato nero hanno fatto la loro comparsa un gran numero di armi di ogni tipo
-   Gli acquirenti tipici sono le mafie, specialmente quella russa

Tratta internazionale di persone:

-   Tipo di traffico esploso grazie all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione
-   Negli ultimi anni si parla sempre più di “turismo sessuale”
-   Vi sono inoltre attività legate a sistemi di adozione illegale

Reati ambientali:

-   Spedizione o smaltimento illeciti di rifiuti
-   Possono influire sugli stati confinanti a quello in cui è commesso l’atto, ma  possono influire anche a livello planetario

Criminalità informatica:

-   Con la globalizzazione informatica oramai un numero sempre maggiore di persone hanno accesso ad informazioni e strumenti potenzialmente criminogeni
-   Si prefigurano inoltre molti comportamenti criminali su internet, come l’istigazione all’odio o al razzismo
-   Si possono inoltre trovare molte istruzioni sulla costruzione di armi ed esplosivi

Traffico internazionale di organi umani:

-   Con l’evoluzione della tecnica medica del trapianto d’organi si è venuto a creare un aberrante mercato nero le cui dimensioni e diramazioni sono ancora sconosciute







LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI NON GOVERNATIVE
1) Associazione Internazionale di Diritto Penale (AIDP)
2) Società Internazionale di Criminologia (SIC)
3) Società Internazionale di Difesa Sociale
4) Fondazione Internazionale Penale e Penitenziaria (IPPF)

DISPOSIZIONI DELL’UE IN MATERIA CRIMINOLOGICA
1) Europol
2) Eurojust
3) Mandato  d’arresto  europeo






martedì 8 gennaio 2013

ASPETTI VITTIMOLOGICI DELLA CRIMINALITA’ STRADALE COLPOSA

Classificazione dei reati stradali colposi:

a) Reati in cui il rapporto criminale-vittima è quello consueto della criminalità dolosa, ossia l’incidente è creato intenzionalmente dal reo
b) Reati stradali senza vittime (guida in stato di ebbrezza, ecc)
c) Reati stradali con vittime, ma senza trasgressori (i responsabili sono ignoti)
d) Reati in cui l’attore è anche vittima dell’incidente

Tipi di vittima del traffico stradale:

1) Vittima innocente (che non ha ricevuto la precedenza, ecc)
2) Vittima provocatrice (guidatore giovane spericolato, anziano lento, ecc)
3) Vittima-trasgressore (l’autore e la vittima sono entrambi colpevoli)
4) Falsa vittima o simulatrice (che simula il colpo di frusta, ecc)
5) Vittima predisposta o accident-prone (concorso della vittima all’incidente)

Ruolo dell’alcool e dell’età:

- Negli incidenti stradali si è notato che l’alcool ha un ruolo di prim’ordine nell’eziologia
- Non da meno è anche l’età dei soggetti coinvolti: in ogni paese il tasso di mortalità stradale è massimo fra i 15 e i 24 anni  “stragi del sabato sera”

CONTESTI PARTICOLARI DI VITTIMIZZAZIONE
 Contesto familiare:

- Associato a violenze sessuali per le donne, abuso fisico, sessuale e psicologico per i minori e maltrattamento per gli anziani


Contesto scolastico:
- BULLISMO:
o Forma di oppressione in cui la giovane vittima sperimenta una situazione di sofferenza a causa di un coetaneo
o Il bullismo può assumere 3 forme di violenza:
a) Fisica
b) Verbale c) Indiretta
o I bulli spesso necessitano di avere il controllo sugli altri, sono
impulsivi, irritabili, e hanno scarsa sopportazione per la frustrazione
o Le vittime spesso sono ansiose, insicure, sensibili, calme, con scarsa autostima e fisicamente più deboli dei bulli

Contesto lavorativo:
- MOBBING:
o Comunicazione ostile ed immorale diretta in maniera sistematica da uno o più individui verso un altro individuo
o Il termine deriva da to mob ed è stato coniato da Konrad Lorenz in ambito etologico col significato di un attacco collettivo di una moltitudine di animali più deboli contro un animale più forte

- SEXUAL HARASSMENT:
o Comportamenti intrusivi ed umilianti a connotazione sessuale o vanno dalle insinuazioni verbali sino al contatto fisico

Contesto affettivo:

- STALKING:
o Molestie e atteggiamenti assillanti, comportamenti di controllo ripetuti e intrusivi o To stalk, contesto di caccia, “pedinare”, “braccare”
 
Vittime collettive:

- Categorie di soggetti colpiti soprattutto in ragione dell’appartenenza ad una collettività di persone
- Es: genocidi, guerre, crimini contro l’umanità, discriminazione razziale, schiavitù, ecc

LA VITTIMOLOGIA “UMANISTICA”

- Nel corso del XX secolo si è passati da una concezione della vittima come strumento di analisi del crimine e del criminale ad una più umana di soggetto che ha subito un reato e che come tale deve essere assistito
- Si è parlato a tal proposito di “Vittimologia Umanistica”

Danno primario e danno secondario:

- In vittimologia sono stati distinti 2 tipi di danno:
a) Danno primario: determinato direttamente dall’azione criminosa (perdite
economiche, danni fisici, ecc)
b) Danno secondario: determinato dagli effetti negativi della risposta sociale formale (polizia e altre autorità) e informale (famiglia, amici, ecc)
- Il danno secondario alle volte assume i connotati di una vera e propria rivittimizzazione

Giustizia riparativa:

- Spesso le istituzioni si sono poste il problema di individuare i metodi di erogazione di un risarcimento e di un indennizzo per le vittime dei crimini
- Un altro aspetto interessante è quello della mediazione penale (vedi capitolo 7)
- In Italia non esiste ancora nessun servizio nazionale per l’assistenza alle vittime di reato